Il progetto

Pietragalla Project VR Experience

l’esperienza immersiva dedicata alla scoperta del sito archeologico di Monte Torretta di Pietragalla (PZ), uno degli insediamenti fortificati meglio conservati della Basilicata e nel quale la ricerca archeologica va avanti da oltre sessant’anni.

Il percorso formativo professionalizzante ha incrociato la strada del Pietragalla Project, il progetto di ricerca e valorizzazione del sito archeologico di Monte Torretta diretto dall’Università Parigi 1 Panthéon-Sorbonne (con il coordinamento di Alain Duplouy e Vincenzo Capozzoli) e dalla Humboldt di Berlino (con il coordinamento di Agnes Henning), a cui collaborano le più importanti istituzioni e organizzazioni locali: Regione Basilicata, Provincia di Potenza, Comune di Pietragalla, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, Unibas, CNR, Polo Museale della Basilicata, APT Basilicata.

La storia del sito archeologico di Monte Torretta racchiude i sogni e le ambizioni di una comunità che si sviluppò nel Nord della Basilicata tra il VIII e II secolo a.C. e che ha mosso una ricerca scientifica lunga diversi decenni.

La squadra ha sviluppato la linea narrativa proponendo un punto di vista, quello dell’archeologo, che ha voluto essere un ponte tra chi entra nella storia con gli strumenti scientifici della ricerca e chi vuole comprenderla con spirito di conoscenza.

Ecco come nasce lo scenario principale del Pietragalla Project VR Experience: il laboratorio degli archeologi.

Interattività

L‘utente rivive l’esperienza della ricerca e della scoperta dell’equipe di archeologici

La scrivania dell’archeologo diventa una sorta di palcoscenico in cui l’utente, tra animazioni di oggetti e reperti, sarà condotto a vivere la “grandezza” della scoperta della Porta Marie.

How It’s made

Condividiamo il processo di ricostruzione dei reperti archeologici

Il Pietragalla Project VR Experience DEMO è il prodotto di un processo creativo e realizzativo che ha coinvolto una squadra di docenti e allievi molto diversificata per competenze e storie formative di provenienza.

L’intenso laboratorio durante il quale è stata progettata e prodotta la demo VR ha seguito varie fasi: dal brainstorming iniziale  (rigorosamente a computer spenti!), alla redazione di storyboard e testi, continue ricerche incrociate e check delle fonti, modellazione e animazione di scenari, oggetti e personaggi in computer grafica, fino alla sonorizzazione e al packaging finale dell’applicativo.

I reperti ritrovati nel sito di Monte Torretta di Pietragalla e conservati nel Museo archeologico provinciale di Potenza sono stati ricostruiti tramite tecnica fotogrammetrica con reflex digitale. Le fotografie sono state processate tramite software specifico, il quale ha restituito una mesh dettagliata (Hightpoly model) che è stata poi semplificata (lowpoly model) tramite retopologizzazione in 3Ds Max. All’oggetto è stata poi applicata una texture ricostruita grazie a fotografie del reperto scattate ad hoc.

Dal modello hightpoly è stata ricavata la Normal Map (mappa dei dettagli in rilievo) tramite il backing delle texture per ottenere i dettagli e applicarli al modello lowpoly per aumentarne il realismo.

L’askos qui in basso, uno dei reperti collocati nel laboratorio virtuale degli archeologi, mostra chiaramente il processo lavorativo seguito per modellare i reperti in modo da rendere gli oggetti gestibili per il sistema real time e, contemporaneamente, ottenere la resa più realistica possibile.

Con Mudbox (software specifico per la scultura digitale), sono stati scolpiti gli oggetti e ricreate le texture (normal, diffuse e specular map). Le microfratture presenti sul reperto reale sono state ricreate tramite normal map, così da non appesantire il numero complessivo dei poligoni.